stavolta è acqua

e per di più acqua di fiume: il modenese panaro, per la precisione.

circa sei mesi fa, ruscando su internet mi colpì quest’immagine

 

panaro

 

la quale rappresenterebbe fanciullini di guiglia – comune della collina modenese – che nell’anno di grazia 1959 pare attraversassero cotidie il suddetto fiume perigliosamente scarrucolandovi sopra per recarsi a scuola; io non son solito pensar male: ma la situazione mi parve poco verosimile, sia pure con la tara degli usi e costumi di oltre mezzo secolo fa.

dalla foto si evince che essi scarrucolavano su corda fissa (che nella foto appare pressoché orizzontale anche sotto carico – situazione non troppo compatibile con le leggi fisiche).

insomma, il tutto odorava un tantino di bufala; il fatto, poi, che su internet non si trovasse altro che la foto stessa, in mille salse citata e commentata, ma priva di fonte, suggeriva appunto cattivi pensieri, che un’indagine svolta presso amici modenesi non riuscì a dissipare.

pensieri che nella circostanza sarebbero stati però ingiustificati: bene quindi ho fatto a lasciare la cosa in frigo fino a scovare la fonte, cioè un cinegiornale luce del maggio 1959.