indizio da csi

ma questa volta il label remover proprio non ce l’ha fatta: sarà stata la bottiglia fredda o l’imperizia dell’esecutore, ma allora di cosa stiamo parlando?

dello spumante brut di corte d’aibo, da agricoltura biologica: pignoletto e chardonnay dalle colline a sud di bologna, gradevolerrimo con quel finale che non t’aspetti.

naturalis historia

molti su internet – rifacendosi pedissequamente alla medesima, mendace fonte – assumono che il nome derivi da quel “pino lieto” (pinus lætus) che plinio il vecchio avrebbe citato nella sua enciclopedica opera in 37 libri: ma è una sciocchezza.

plinio ne ha scritte tante, ma questa scemenza no; e il pignoletto prende questo nome perché i grappoli avrebbero un certo qual aspetto pìgneo.

il pignoletto è il vitigno autoctono bolognese per definizione; e la rinomata casa tizzano dei visconti di modrone, oltre al pluricitato spumante capace di gareggiare con prodotti di maggior lignaggio, ne rilascia anche la versione frizzante, di favorevolissima beva e costo al limite dei 5 euri.

floreat pignoletto!