ormai siamo alla frutta

se devo ricorrere a miserrimi calembour come questo.


immagine di fraublucher pubblicata su flickr con licenza creative commons

ebbene sì, trattasi di vespa rosso 2003, miracolo da giardino (6000 bottiglie) di joe bastianich quando non fa il socio di mario batali (a dire il vero, come riporta bill buford nel delizioso libro “calore” [fandango libri], joe dice: “mario è il cuoco, io sono il cameriere”).
elaborato blend di merlot 40%, cabernet franc 10%, refosco 30%, cabernet sauvignon 20%, suadente e pulitissimo fra note legnose mai prepotenti.
trama fitta e colore cupo, potente e straniante.

andare in bianco?

no, di bianco; neve non era, ma friuli.

era ancora caldo ed era gradevole e per nulla banale bere un vieris sauvignon di vie di romans

o addirittura una ribollina, che spesso mi tenta e spesso mi delude – ribolla è infatti di una tenuità perigliosa –  ma, per fortuna, non è questo il caso: vôs da vigne di angoris ancora mantiene quel che promette.

nota: non ho le etichette originali perché nell’occasione ero sprovvisto dell’utilissimo pluricitato label remover di divinoricordo.