duesettanta è il curioso tuttavia appropriato nome del blend di sauvignon-chardonnay-pignoletto dell’azienda manaresi, sulla collina di zôla predåusa, operoso borgo a o-n-o di bologna.
sapiderrima invenzione d’accennata mineralità, persiste in bocca e al naso ché ne vorresti ancora.
beh, da dove vengano le uve della doc garda non è difficile immaginarlo; terre al lago è una nuova linea, cheap ma abbastanza chic, di una grande realtà, la cantina di soave.
corretto e varietale, questo chardonnay gardesano mantiene quel che promette.
dalla trentina la-vis simboli chardonnay 2012 di 12,5°, linea base ottimerrima a circa 5 svanziche e 50, mantiene ben più di quanto prometta, bagnando il naso a competitors più accreditati; non cercatevi altro che i varietali e siatene, in quest’estate affricana, ben soddisfatti.
la santissima castello di gussago franciacorta satèn s.d.; 12,5° di chardonnay che non è spumante, non è vin fermo, e fa pensare all’idrolitina nonostante il naso sia del tutto adeguato: perché questa sciocca invenzione, perché?
ma questa volta il label remover proprio non ce l’ha fatta: sarà stata la bottiglia fredda o l’imperizia dell’esecutore, ma allora di cosa stiamo parlando?
dello spumante brut di corte d’aibo, da agricoltura biologica: pignoletto e chardonnay dalle colline a sud di bologna, gradevolerrimo con quel finale che non t’aspetti.
