mr. merlot

alias riccardo cotarella è magna pars dell’umbra falesco; non solo pregiatissimo winemaker, in quel caso non “flying”, ma patron; se ciò basti per garantire un buon prodotto non sarò io a dirlo, ma vitiano rosso (merlot/cabernet sauvignon/sangiovese au pair) a poco più di 5 euri sarà anche un campione di enoruffianesimo ma  è estremamente gradevole, di fragrante e spensierata morbidezza.

ancien régime

questa bottiglia di rubesco (doc torgiano) di lungarotti è un 2008 e l’uvaggio è ancora quello antico, chianti-like: sangiovese 70 canaiolo 30; nelle annate successive la quota del canaiolo è scemata a favore del più robusto colorino, nella prospettiva di giungere – dixit – all’integrale sostituzione.

sapido, di buona struttura e tannini garbati, la declinazione umbra del sangiovese fa sempre la sua porca figura.

 

indizio da csi

ma questa volta il label remover proprio non ce l’ha fatta: sarà stata la bottiglia fredda o l’imperizia dell’esecutore, ma allora di cosa stiamo parlando?

dello spumante brut di corte d’aibo, da agricoltura biologica: pignoletto e chardonnay dalle colline a sud di bologna, gradevolerrimo con quel finale che non t’aspetti.