ma dove sono le terre bianche?
pressoché ovunque, in italia e nel mondo: basta googlare.
da sella&mosca sono un vino – alghero doc torbato (da antico ceppo catalano) – dalla partenza fruttata, l’affumicato gentile, un capolino ferroso, l’amarognola sostenuta chiusura;
in quest’ultimi sussulti di stagione l’ho (ri)bevuto fresco q.b. nella meritevole ed economica versione base.
ché mongibello questo vuol dire.
sapido e profondo e suggestivo (no, non dirò cose tipo mare e fuoco…)
etna bianco di firriato, carricante e cataratto intorno alle 6 svanziche, con virgiliana etichetta.
siamo seri: chi può pensare che un vanity wine possa anche essere un buon vino?
la retroetichetta dice trattarsi di un maremma toscana igt aviana 2008 di luciano sassetti della tenuta banditella a cirigiano; base sangiovese forse con ciliegiolo o merlot, certamente passucchiato in legno, morbido, saporoso e ruffianello q.b.
insomma, molto migliore di quanto m’aspettassi.
