effemeridi a gogò

oggi è il solstizio d’estate, cioè il giorno più lungo.

si, ma…

a bologna – dove sono io – sarà domani, dalle 5,27 alle 21,05, per complessive 15h38′.

naturalmente la durata del giorno dipende dalla latitudine: a lampedusa – con tutti i problemi che hanno – il giorno più lungo durerà solo 14h36′; a bolzano, invece, ben 15h57′.

in realtà leghiamo le nostre sensazioni prevalentemente all’orario del tramonto: in questo caso i giorni più “lunghi” si protrarranno fino ai primi di luglio, per poi lentamente decrescere e perdere un’ora nel giro di un paio di mesi.

foto di il genesio da flickr

foto di il genesio da flickr con licenza creative commons

rimiro il vespero cittadino delibando (oh la la) l’excellence de gris 2009 dal camarghesco domaine de montcalm, fra l’eco d’altri tramonti.

memoria a mozzichi (feat. arcangelo dandini)

ci fu una premessa, ben meditata; anzi, più d’una:

la pappa al pomodoro con l’alici fritte
la spuma di baccalà su panzanella di pomodoro  e cipollotti
pasta e patate tiepida, bottarga di muggine e uova di sgombro
la matriciana
il calamaro ripieno, misticanza di erbe aromatiche
la zuppa di cioccolato bianco, olio evo, capperi,  zenzero candito

tutto sottilmente tenacemente ininterrottamente pervasivo, con l’insolito rosato base sangiovese/montepulciano sant’isidoro di maria pia castelli a circonfondere l’essenza gustativa.

e poi, con la naturalezza che gli è propria, arcangelo mi porge il libro: il  titolo c’azzecca.

copertina, carta e fonti sono giuste: sfoglio con rispetto, annuso l’inchiostro mentre gl’occhi smozzicano periodi; naturalezza spinta all’estremo, non saranno the snows of yesteryear ma forse sì, ché a rocca priora nevicava e ancora nevicherà.

leggerò con calma, ma già mi suona/risuona alle orecchie della mente: longtemps, je me suis couché de bonne heure…

hélas, mon frère, non potrò essere alla presentazione ma giovedì 9 giugno vi penserò nell’incanto serotino di campo de’ fiori, invidiandovi un po’.