dai, chi non lo conosce?
è il più facile: do-lam-rem-sol7, e sopra ci puoi cantare un sacco di cose.
m’è venuto in mente quando a tavola s’è presentata (sì, quasi da sola!) quella magnum di gatta brut, un franciacorta petillantissimo, profumato e persistente, secco, morbido, cremoso e avvolgente ché ne berresti a secchi.
c’era una volta una gatta/che aveva una macchia nera sul muso/e una vecchia soffitta vicino al mare/con una finestra a un passo dal cielo blu
(in realtà sarebbe un giro di fa, ma con tutti quei barré è un casino: meglio farla in do)