perché per un attimo mi sono sentito un re, assaporando questo giovane & speziato & morbido & suadente lagrein 2009 gurnzan di k. martini & sohn.
Archivio mensile:maggio 2010
da quando fui
le coccole del viandante
a volerci credere, nasceva come pranzo di lavoro.
a rubiera, non nelle sale ma sul terrazzo dell’antico forte aggredito da un sole quasi primestivale, il genius loci dell’osteria del viandante si palesa senza necessità di invocazioni.
due polpettine per cominciare: si dìsfano in bocca butirrosamente.
dalla carta c’aveva subito attratto la passatina di patate e porri, inseminata di pancettina croccante.
come transitare verso il piatto forte: senza passare dal via, ma con prosciutto e tosone fritto e giardiniera soave; ti prego, amico mio, di comparare le pantoniche nuances del prosciutto e del rosé.
ed ecco, in pluriammonita piccola porzione (questa è la dose per due) la ciccia: mirabolante taglio di spalla di fassona.
e la pietra ardente, nevicata di salina, per la cottura a piacere
questa è la rara cottura
(la misticanza revisionale non fu ripresa, ma c’era, e buona.)
a tutto pasto l’alsaziano rosé brut da pinot noir 100% di emile kugler, come la benemerita.
fragole e uva e cincinino di crema conchiusero l’incontro.
col lieve moscato d’asti la caliera di borgo maragliano.
parole non ci appulcro, amico mio: e per questo quasi non spiccicai verbo, incantato dalle coccole di dolores, roberto e mauro.