non posso che elogiare chi, nelle colline bolognesi, da tempo lavora per ottenere un pignoletto vieppiù attrattivo.
ho bevuto il san vito brut – gustoso e floreale – della casa orsi, acquistato al mercato della terra (promosso da slow food) : qui il rapporto q/p sale e conferma che un serio sforzo conoscitivo fa (quasi) sempre giustizia delle artefatte mercantili ben remunerate sovente inveritiere elogiazioni.
affettuosamente aggiungo che non mi tange quasi per nulla il fatto che tràttisi di vino biodinamico; ma so bene che per non pochi la circostanza rappresenterà non indifferente plusvalore .
nota aggiunta il 25 aprile 2010: ne ho ricomprato, sempre al mercato della terra, ed ho avuto la non gradevole sorpresa di trovarlo ben più che abboccato, quasi amabile, cioè snaturato e per ciò stesso in contraddizione con l’essenza sua.