carrucesi (anche carrubensi non suonava male)

non poco tempo fa su queste paginette avevo assunto l’impegno – in realtà il piacere – di parlare con agio dell’osteria del viandante a rubiera; ecco, l’occasione è giunta.
come taluni sanno, con alcuni amici condivido insane passioni quali pallalcesto, buoni vini e buoni cibi; e mentre sulla prima invariabilmente siam divisi, sui secondi più spesso troviamo l’accordo; fu così che emerse, quasi casualmente, la parola magica: non era abracadabra e neppure apriti sesamo! bensì bue grasso di carrù.
nessuno ne aveva mai mangiato prima ma tutti ne avevano sentito parlare; e così favoleggiando di questo nobile e antico animale da lavoro coscialunga, tipicamente di cinque anni e millecento chili di peso, ipotizzando onerose ed improbabili trasferte nella langa, mi venne spontaneo dire: sentirò dagli amici di rubiera, che infatti non si sono tirati indietro.

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porta teco il vino nel cestino

che è un gioco di parole ridicolerrimo, però mi mancava il titolo.
ci sono molti (bravi) ragazzi che su usenet oltre dieci anni fa diedero vita al newsgroup it.sport.basket e che, oltre a scriverne e discuterne animatamente – spesso con competenza (ah-ah!)  – di pallacanestro sovente ne praticano.
da scrivere a incontrarsi fu una cosa sola e da tutt’italia, semel in anno, si ritrovano per un evento denominato ngasg (news-group-all-star-game) in location cestisticamente valide e talvolta pregiate – nel luglio 2006 fu il mitico madison di piazza azzarita; quivi si scontrano all’ultimo sangue (e il più delle volte l’abilità cestistica non è pari a quella dialettica) e vanno poi a ricomporre le differenti opinioni a tavola.

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récoltants manipulants

non so come dire, è il mio periodo rosso (pablo diego josé francisco de paula juan nepomuceno maría de los remedios cipriano de la santisima trinidàd martyr patricio clito picasso – tanto nomini! – ha avuto quello blu) [ha fatto la battuta!].

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