parva, sed apta mihi

a pranzo nella muralesca dozza imolese in locale per me nuovo, con pretese – in larga parte però mantenute – affronto la carta optando per risotto con porri e pere (frammisto con venere, inopinatamente e giustamente proposto nella tazza da consommé).

vien porto il libro dei vini: scelte corrette del territorio con ricarichi onestissimi, mi lascio tentare dalla tenzone per troppo tempo rinviata.
quando sento la parola albana tiro fuori la pistola, avrei detto – sciocco! – anni fa, e inconscio omettevo la prova del nove, ora non più postergabile.

è deciso: albana (secco, ça va sans dire) codronchio della fattoria monticino rosso; dorato, caldo, sentori di boudoir – è la vendemmia tardiva – chiude bene e a lungo in òre; come la bionda vergottinizzata della mia adolescenza chiedo tre volte perdono.

albanapassito400

produzione da giardino, meno di cinquemila bottiglie; attento! la temperatura è critica per consentire il pieno sverzuramento olfattivo.