tema non facile d’affrontare, ma l’amica nostra paura non ha neppure del diavolo e quindi…
la premessa è chiara: oltre al cucchiaio s’useranno coltello e dita; all’accoglienza il vassoio con la posata medievale per ciascun commensale contrasta subdolamente col modem wifi.
ed ecco la minuta della cena settembrina:
ecco la torta d’agli, squisita: e quién no le gusta el ajo peste lo colga!
le fan corona le fettuntine col cavolo nero.
nota la mise en table con l’acquamanile all’acqua di rose e, fermato da uno spillone, l’asciugadita.
dal piatto comune si prelevano gli ambrogini di pollo:
“elixa pullos. postea, frige cum lardo et cepis et speciebus cum safrano trittis et distemperatis cum brodio…”
‘lavori in corso’: i resti dell’ambrogino, l’arrosto farcito alla taillevent e l’insalata di cipolle.
(c’erano anche le lenticchie, sfuggite in foto).
verso il dolce
saporite frittelle di mele, e
crostata di pere e crema ben conchiudono la cena.
la cura dei particolari: l’acquamanile decorato, così come – nelle foto precedenti – i bicchieri.
il vino era, giustamente, aromatico, ché speziato sarebbe stato eccessivo: ma quel gaglioffo e infingardo del vostro cronista non lo ricorda, forse da tanto che ne ha bevuto.
e millanta rigraziamenti ai padroni di casa!